Infermiere salva tre pazienti grazie all’OSS: stavano soffocando per tracheostomia colma di secrezioni.

La gestione dell’emergenza nelle riabilitazione estensive si fa sempre più pesante, soprattutto se private-convenzionate e se i fondi a disposizione per gli Assistiti e per gli operatori sono sempre meno. Lo ha capito bene Angeloinfermiere libero professionista assunto presso una nota Riabilitazione Estensiva in Emilia Romagna. Grazie alla sua bravura e all’apporto fattivo di un Operatore Socio Sanitario (OSS) è riuscito a salvare tre pazienti con Scleorosi Laterale Amiotrofica (SLA) o Scleorosi Multipla dal soffocamento.

L’OSS, opportunamente formato dall’Infermiere nella preparazione e nello smaltimento del materiale in caso di emergenza/urgenza, lo ha aiutato nel gestire la fase acuta nei tre ospiti che si era presentata in contemporanea, con i monitor dei parametri vitali praticamente impazziti.

E’ accaduto qualche tempo fa intorno a mezzanotte, quando il primo giro-letti era già terminato. Angelo e il collega OSS erano in servizio spesso di notte in questa Riabilitazione Estensiva. La struttura ospita Pazienti gravi o medio-gravi con SLA, Sclerosi Multipla, esisti di post-Rianimazione Cardiopolmonare, patologie oncologiche terminali e Ictus, patologie neurologiche di varia natura e post-sinistri stradali.

L’Infermiere, che il vezzo per la formazione, ne approfittava durante il turno notturno per impartire lezioni all’Operatore Socio Sanitario. A suo avviso meglio un OSS preparato che possa fare da supporto nelle emergenza-urgenze che lavorare da soli in caso di necessità e di aggravamento del quadro clinico dell’Assistito o degli Assistiti come nel nostro caso.

Proprio quella sera aveva spiegato all’OSS quale materiale preparare nel caso di aspirazione tracheobronchiale in emergenza. In precedenza vi era stata una riunione di reparto durante cui lo stesso Angelo aveva affacciato la necessità di avere almeno due Infermieri di notte, perché l’OSS non poteva aspirare in caso di necessità, in quanto non glielo permettevano le norme vigenti in ambito sanitario e socio-sanitario.

L’Infermiere fu deriso dal Medico di struttura e dal Coordinatore Infermieristico, mentre fu supportato dai sui colleghi, che all’unanimità votarono per il potenziamento (senza tuttavia sortire alcun effetto immediato). Qualche notte dopo l’emergenza assoluta, con tre Pazienti, di cui uno minorenne, che desaturavano in contemporanea per eccesso di secrezioni.

La decisione è stata presa nell’immediato: prima il Paziente minorenne, poi gli altri due che erano ubicati in una seconda stanza. Nel frattempo l’OSS aveva già preparato tutto il kit necessario e si era messo a disposizione per adiuvare l’Infermiere fornendogli il materiale e smaltendo quello usato.

Alla fine dopo 40 minuti di procedure in urgenza i tre Pazienti sono usciti dalla fase critica. Venti minuti più tardi era giunto in reparto anche il Medico notturno, che nel frattempo era stato allertato ed aveva chiesto di aspirarli. Il dottore ha anche preteso una relazione scritta per quanto accaduto (mediante cartella informatizzata) e ha poi successivamente inviato tutto alla conoscenza del Dirigente Medico e del Coordinatore Infermieristico.

Dalla sera successiva l’OSS è stato tolto dal turno di notte e al suo posto inserito un secondo Infermiere. Gli operatori, però, chiedevano ben altro, ovvero la presenza di 2 Infermieri, che si dovevano occupare di questioni sanitarie, e di 1 OSS, con il compito di seguire gli aspetti igienici e domestico-alberghieri. La risposta della Direzione è stata piuttosto inequivocabile: “non ci sono i fondi per il personale, per cui di notte se tocca fare l’igiene la fa l’infermiere”.

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