Coronavirus: la Sanità Italiana si regge sugli Ordini di Servizio a Infermieri e OSS.

Coronavirus: disorganizzazione, attendismo e valutazioni errate hanno portato il nostro Sistema Sanitario ad un passo dal baratro che si regge su Infermieri e OSS costretti da Ordini di Servizio.

Il Sistema Sanitario non regge: la battaglia sanitaria tra il nostro Sistema Salute ed il Coronavirus è incerta e sul momento non stiamo vincendo noi.

Ottimisti circa i risultati che si otterranno con le misure attuate, nell’ottica di una distribuzione di vaccini presumibilmente efficaci, allo stato attuale si vive una situazione drammatica.

Vecchi, nuovi problemi.

La realtà dice che esistono queste problematiche:

  • Manca personale;
  • Mancano presidi, DPI e risorse tecnologiche;
  • Mancano infrastrutture fisiche e oranizzative;
  • Manca un tessuto sociosanitario adeguato (con commissariamento di centinaia di RSA in tutta Italia);
  • Manca un tessuto di sanità territoriale adeguato.

Ulteriore problema è rappresentato dal fatto che queste problematiche erano già presenti in primavera.

E cosa è cambiato da allora?

La cosa che è cambiata davvero è la curva del Coronavirus che ci ha fatto pensare a tutti di essere in via di risoluzione ma che ci ha colti impreparati quando la brace si è riaccesa per dare fuoco al ceppo.

Da tutta Italia arrivano alla stampa segnalazioni di disorganizzazione e valutazioni errate, superficiali.

I sistemi di emergenza territoriale sono allo sbando, molti Pronto Soccorso deviano verso altri ospedali l’arrivo di ambulanze (anche lontani 50-60 km), gli elisoccorso sono sempre in volo, nei reparti mancano posti utili.

La situazione è certamente disomogenea e non tutti sono costantemente messi così male. Ma basta farsi un giro di quotidiani per comprendere.

Ma sopratutto tornando al punto 1 delle problematiche emerge il sempreverde “manca personale”. Che oggi assume un significato ancora più grave.

Infermieri e OSS in sottonumero.

Il personale assunto in primavera è stato ricollocato o mandato via a termine emergenza. Le assunzioni concorsuali spesso sono state solo utili per rimpiazzare mancanze ataviche a cui mai si era provveduto.

Mancano Infermieri e OSS anche perchè in moltissimi si ammalano o risultano comunque positivi. Da alcune settimane sono anche riprese le dolorose dipartite.

In alcune degenze si denunciano rapporti di 1 Infermiere ogni 18 Pazienti, In alcune terapie intensive si arriva a 1 ogni 4 pazienti.

Il personale è in sottonumero e la colpa non può certo essere del virus o dei colleghi.

Pioggia di Ordini di Servizio.

Un Sistema disorganizzato e in sottonumero non può che sfruttare al massimo le risorse a disposizione, anche quelle umane.

Si parla quindi di neoassunti (con ogni forma possibile e variegata di collaborazione, dalla p.iva al determinato all’interinale) sbattuti in prima linea con responsabilità e aspettative come fossero infermieri esperti.

Ma non solo: a fianco del classico “questi giovani si fanno le ossa” stiamo assistendo ad una vera e propria aggressione verso le risorse umane GIA’ con le ossa fatte.

Il Sistema Sanitario attualmente si regge infatti sugli Ordini di Servizio, emessi a pioggia sulla pelle di Infermieri ed OSS.

Centinaia di colleghi costretti a lasciare il reparto di appartenenza verso altri lidi, in base alle necessità. Che sarà mai? Dirà qualcuno. Parliamo di colleghi specialisti provenienti da altre aree cliniche, che a loro volta rimangono scoperte.

Doppi turni, rientri continui nel libero, turnazione di 12h sono un problema ma anche l’esporre un professionista alle responsabilità della prima linea intensiva a cui non è abituato, non è da meno.

Pensate che la Legge Gelli sia messa in pausa dall’emergenza?

E in ogni caso ha senso esporre un bravissimo collega specialista da vent’anni di dialisi alla responsabilità di gestirsi due, tre box di rianimazione?

O un collega di sala operatoria per non parlare dei colleghi di cure palliative, psichiatria, ortopedia etc.

Ma al di là del buon senso, è bene sapere cos’è un ordine di servizio e perchè non possiamo ribellarci:

Un Ordine di Servizio è uno strumento utilizzato dalla Pubblica Amministrazione per richiedere una prestazione lavorativa in maniera coattiva; ovvero è un’ingiunzione al dipendente di violare le norme contrattuali.

Autorità senza autorevolezza.

E’ quindi evidente che noi poveri soldati semplici dobbiamo sottostare per il bene della nazione. Sembra ironico ma non lo è, anzi.

Noi Infermieri ed OSS sappiamo bene di essere uno degli ultimi baluardi in questa lotta e comprendiamo bene l’alto valore del nostro sacrificio.

Il problema però resta lo stesso: le legge può dare autorità ma non l’autorevolezza.

Un sistema che si è adoperato senza sosta per fare il massimo, può anche permettersi di chiedere uno sforzo sovraumano come questo (sembra esagerato? leggete le storie dei colleghi, le pubblichiamo ogni sera alle 20 e alle 21. Ne riparliamo quando saremo pieni di Disturbi Post Traumatici).

La legge può anche dare l’autorità di emettere un Ordine di Servizio e spedire un professionista specialista in una realtà di RSA commissariata.

Ma un’organizzazione che si è adoperata a smantellare senza imparare dal periodo primaverile-estivo, non ha l’autorevolezza per farlo.

L’Italia si regge sugli Ordini di Servizio di Infermieri e OSS che tra lacrime e contagi spinge una carretta a cui non è stata neanche cambiata la ruota rotta.

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