L’OSS può fare piccole medicazioni: ecco quali.

Nell’era del Team multidisciplinare, così come ricordavo in un mio servizio pubblicato su un altro portale, ci ritroviamo ancora a discutere l’importanza della figura dell’Operatore Socio Sanitario nei reparti ospedalieri e soprattutto nelle Residenze per Anziani e nelle Case Protette.

OSS e piccole medicazioni.

Personalmente, dopo circa 27 anni passati tra reparti ospedalieri ed RSA, ho sempre valutato non perfomante e controproducente nei confronti del Paziente fragile, la continua “lotta di potere” tra gli Operatori del mondo sanitario (Medici contro Infermieri, Infermieri contro OSS, e viceversa).

In tutti i congressi, eventi, convegni, simposi, corsi di formazione a cui ho preso parte si parla costantemente di questo Team Multidisciplinare. Nel team multidisciplinare, a mio avviso, ricopre un ruolo fondamentale la figura dell’OSS che passa la maggior parte della sua carriera sanitaria davanti al malato fragile, pertanto un gruppo di lavoro o un Team multidisciplinare funziona se tutti gli attori del processo assistenziale conducono le proprie mansioni su un unico obiettivo finale, cioè il benessere del paziente. L’OSS (come per l’infermiere), dovrà necessariamente essere aggiornato e formato avendo così gli strumenti giusti per ricevere ed attuare nel limite della propria figura le deleghe assistenziali fornite dall’Infermiere.

CON IL DDL LORENZIN CHE È STATO PUBBLICATO ANCHE SULLA GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA LO SCORSO 31 GENNAIO, GLI OPERATORI SOCIO SANITARI POTRANNO “GODERE” DI UN ULTERIORE RINNOVO DELLA PROPRIA FIGURA (NON PRIMA DEL 2019). ATTUALMENTE BASANDOCI SULL’ACCORDO STATO/REGIONI (22/2/2001 TESTO AGGIORNATO NEL 2006), VI SONO BEN ELENCATE LE COMPETENZE TECNICHE A CARICO DELL’OSS.

Prima di parlare delle medicazioni, come da linee guida internazionali (AHRQ – Agency for Healthcare Research & Quality), bisogna necessariamente parlare della prevenzione delle Lesioni da Decubito o da Pressione (LDD o LDP).

Qual è il reale ruolo dell’OSS rispetto a questo tipo di lesioni?

In questo ambito l’OSS svolge un ruolo fondamentale in quanto:

  • attuando una corretta igiene del paziente, evita macerazioni cutanee causate da liquidi organici (feci-urine);
  • eseguendo il corretto cambio della biancheria, evita le comuni forze di stiramento o di taglio causa dell’insorgenza di arrossamenti o iniziali lesioni cutanee;
  • utilizzando in modo corretto (coordinato dal Fisioterapista) ausili e vigilando sulle corrette posture, evita la continua pressione su una regione corporea, causa dell’iniziale ischemia tessutale e successiva formazione lesione da decubito;
  • vigilando sull’idro/alimentazione del paziente evitando malnutrizione e/o disidratazione (coordinati dal Medico- dall’Infermiere e se presente dal Nutrizionista), previene l’insorgenza di nuove lesioni o il peggioramento di lesioni eventualmente già esistenti.

Sempre attenendoci all’accordo sopracitato, l’OSS debitamente formato deve essere in grado di: “….effettuare piccole medicazioni o cambio delle stesse”.

Questo ancora oggi rappresenta un tema molto discusso nei reparti/RSA/RP che a seconda dei protocolli o procedure interne renderà più o meno attivo il ruolo dell’OSS in questo contesto.

L’OSS, comunque deve essere la figura di supporto all’Infermiere nell’esecuzione di una medicazione tradizionale tanto più se la medicazione utilizzata risulta avanzata , in quanto le responsabilità legali sono ben definite dalla Legge Gelli Bianco n. 24 del 3/2017.

In caso di medicazione semplice, di ferita asettica e senza evidenti complicazioni riscontrate dal personale medico-infermieristico, l’esecuzione – secondo le tecniche assistenziali attuali – deve essere altrettanto semplice.

Quale materiale occorre per le piccole medicazioni?

  1. Guanti monouso in lattice;
  2. soluzione fisiologica;
  3. 1 siringa da 10 ml;
  4. garze sterili;
  5. cerotto anallergico;
  6. 1 pinza tipo Klemmer;
  7. 1 pinza anatomica;
  8. forbici sterili e non;
  9. guanti sterili (se si esegue la medicazione senza ferri chirurgici);
  10. 1 bacinella reniforme;
  11. carrello servitore;
  12. 1 telino sterile.

Qual è la procedura precisa da adottare?

  1. Lavaggio antisettico delle mani;
  2. Informare l’utente;
  3. Preparare l’ambiente;
  4. Preparare il materiale (sul carrello servitore allestire campo sterile con telino sterile);
  5. Indossare guanti monouso in lattice;
  6. Rimuovere la precedente medicazione, preparare una siringa da 10 ml contenente soluzione fisiologica e inumidire il cerotto,staccare il cerotto;
  7. delicatamente distendendo la cute;
  8. Osservare la cute, valutare e riferire all’infermiere le condizioni locali della zona per la presenza di eventuali segni (tumor, rubor, calor, dolor, functio laesa)
  9. Detergere la ferita e la cute circostante con garza imbevuta di soluzione fisiologica;
  10. Asciugare con garza sterile servendosi di ferri chirurgici,(se non usiamo ferri chirurgici indossiamo guanti sterili, rispettando la sterilità), secondo le nuove linee guida della NICE è sconsigliato utilizzare disinfettanti topici (tipo iodato);
  11. Coprire la ferita con garze sterili, chiudere con cerotto anallergico tagliato in dimensioni appropriate, se presente utilizzare un cerotto preconfezionato;
  12. Smaltire i rifiuti, lavarsi le mani e riordinare il materiale, informare l’infermiere e trascrivere le proprie consegne nella cartella informatizzata o cartacea.

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