Post partum: i cambiamenti che non ti aspetti e le soluzioni per superarli.

Post Partum. Tutti intorno a te sono di buon umore in un momento che dovrebbe essere magico perché hai dato alla luce un bambino. Ma qualcosa non va, soprattutto quando hai la lacrima troppo facile o sei particolarmente nervosa oppure quando basta un colpo di tosse per correre in bagno.

L’esperta di INTIMINA spiega perché succede e come gestire questi cambiamenti

Milano, 12 ottobre 2021- Le nostre nonne la chiamavano “quarantena”, molto prima dell’arrivo del Covid. Ma era riferito al periodo in cui la neomamma riposava e non pensava ad altro che a riposarsi e ad allattare. Tutto il resto non contava: c’era sempre qualcuno che si occupava della gestione della casa, e magari degli altri figli. Ma sappiamo che non è più così. E per molte è motivo di vanto riprendere in fretta e furia tutte le attività di prima, pensando di essere cariche di forze e ormoni.

Ma non è così per tutte. INTIMINA ha voluto chiedere alla sua esperta alcuni consigli per superare i problemi legati sia all’umore sia a un indebolimento del pavimento pelvico.

Baby Blues o depressione post-partum?

La gravidanza è un periodo in cui i tuoi livelli ormonali sono alti e il tuo corpo si abitua a quello stato di cose. Quindi, quando partorisci, i livelli di ormoni diminuiscono improvvisamente, portando a cambiamenti di umore (grazie, estrogeni). Spesso la depressione post partum viene interpretata erroneamente come Baby Blues. In realtà il Baby Blues è una forma lieve di depressione post partum che coinvolge il 60-80% delle nuove mamme e la causa è dovuta a un improvviso calo di estrogeni (e altri ormoni, ma principalmente estrogeni). Questo calo degli ormoni è simile a quello che succede nel periodo premestruale, ma questa volta il calo è 100 volte superiore e spiega lo shock per il tuo corpo.

“Potresti sentirti ansiosa, confusa oppure lunatica come quando passi da uno stato di felicità a quello di un improvviso pianto. Può succedere dal 1° al 3° giorno dopo il parto e può durare da pochi giorni ad alcune settimane. Tutto questo è normale – precisa Alessandra BITELLI, woman empowering coach – e di solito scompare da solo e non è necessario alcun trattamento. Ma per il 20%, alcuni casi di baby blues possono progredire fino a una depressione post partum soprattutto quando manca il sostegno dei cari o se la donna non spiega cosa le sta succedendo. Ecco perché è fondamentale rimanere in contatto con i propri sentimenti, comunicarli e sapere quando far intervenire un aiuto esterno da un esperto”.

Ne soffre una donna su sette: come tornare come prima.

I quaranta giorni dopo il parto rappresentano il momento più critico in cui una donna può sviluppare la depressione post partum e questo periodo è associato a un rischio tre volte maggiore di depressione. Circa 1 donna su 7 sviluppa depressione post partum, ma questo numero potrebbe essere superiore, visto il numero di puerpere che non contattano mai il medico e soffrono in silenzio. Si verifica più comunemente nelle madri adolescenti, madri di bambini prematuri e madri che vivono nelle aree urbane.

“I sintomi della depressione post partum sono gli stessi della depressione “classica”: umore depresso, perdita di interesse, difficoltà a dormire, sensi di colpa e ansia etc. La differenza importante è che si manifestano entro quattro settimane dalla nascita. Non è raro neppure che questi forti sbalzi d’umore facciano perdere l’interesse per il proprio figlio. La cosa più importante è riconoscere che qualcosa ti sta succedendo e cercare aiuto di conseguenza. La cosa più importante – prosegue BITELLI – è parlarne e chiedere aiuto. Condurre una vita sana (mangiare sano, dormire a sufficienza, evitare lo stress) può aiutarti a mantenere un rapporto sano e positivo con te stesso. È perfettamente normale avere dubbi, paure e ansie, ma è necessario parlare di quei sentimenti con le persone che ami e fiducia. Se ritieni che il supporto che ricevi da loro non sia sufficiente, puoi sempre cercare assistenza medica. Ricorda che la depressione post partum può capitare a chiunque e che non devi affrontarla da sola”.

Come cambia il pavimento pelvico, prima e dopo il parto.

Durante la gravidanza, le articolazioni e i legamenti si allungano per fare spazio al bambino, quindi i muscoli del pavimento pelvico assumono più carico per supportare questi cambiamenti. Ma gli effetti di queste variazioni temporanee sono estremamente importanti perché supportano la vescica, l’intestino e l’utero e spesso vengono trascurati.

Durante il parto, se vaginale, i muscoli del pavimento pelvico si allungano circa 3,5 volte la loro lunghezza normale. Se invece è cesareo, è il taglio chirurgico ad avere impatto su questi muscoli.

“Questo spiega perché questi muscoli devono essere ben coordinati. I muscoli – prosegue BITELLI – devono sapere come rilassarsi e allungarsi durante il parto e contrarsi per fornire una buona stabilità. Quindi, l’attenzione non dovrebbe essere solo sulla forza, ma anche sulla coordinazione. Questi muscoli devono essere in grado di contrarsi, rilassarsi e allungarsi per funzionare bene”.

Come capire quando il pavimento pelvico si è indebolito.

Per capire se è arrivato il momento di rinforzare il pavimento pelvico, è utile monitorare quando insorgono questi segnali:

  • incontinenza urinaria da sforzo (perdite con tosse, starnuti, risate, salti, corse);
  • dolore durante il rapporto sessuale;
  • dolore pelvico;
  • dolore pelvico rimanendo seduti;
  • dolore al coccige;
  • stitichezza.

Esercizi di Kegel Post Partum: quando e come.

“Non esiste un’indicazione valida per tutte le neomamme su come rinforzare il pavimento pelvico, tenendo conto che gli esercizi di Kegel non sono l’unica risposta. È sempre utile consultare un esperto per decidere il percorso da intraprendere I miglioramenti si vedono già dopo pochi mesi, ed è consigliabile continuare un allenamento costante. È altrettanto importante mantenere anche una buona alimentazione ricca di liquidi e fibre – conclude BITELLI – evitando così di sforzi eccessivi della muscolatura a livello intestinale: una forte pressione sul pavimento pelvico può indebolire la muscolatura ed essere controproducente anche per l’attività sessuale”.

Per eseguire gli esercizi di Kegel, possono essere d’aiuto i dispositivi intelligenti che fungono da allenatori personali” (KegelSmart™) del pavimento pelvico. Sono in grado di registrare il tono del pavimento pelvico e scegliere automaticamente il livello degli esercizi, con un programma semplice e guidato dalle vibrazioni”.

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