
Infermieri, Ostetriche, OSS, Professioni Sanitarie, Amministrativi e Tecnici: presto arriveranno gli aumenti con l’approvazione del CCNL 2019-2021.
Come annunciato da Antonio Naddeo, presidente dell’ARAN, il nuovo Contratto Nazionale Collettivo di Lavoro del Comparto Sanità 2019-2021 potrebbe essere firmato già a fine settembre, subito dopo le elezioni politiche. Se ciò accadrà arriveranno aumenti stipendiali sostanziosi per Infermieri, Infermieri Pediatrici, Ostetriche, Operatori Socio Sanitari, Professioni Sanitarie, Amministrativi e Tecnici.
Ad essere interessati dagli aumenti, quindi, sono quattro settori del pubblico impiego: le funzioni centrali di cui fanno parte ministeri e le agenzie fiscali come le Entrate, gli enti locali, la sanità e la scuola.
Gli arretrati, spieghiamolo bene, comprendono gli anni dal 2019 al 2021 e i primi dieci mesi del 2022. Nei mesi scorsi già alcuni lavoratori dei ministeri avevano ricevuto gli arretrati. Ora tocca agli Infermieri e a tutti le altre categorie facenti parti del cosiddetto Comparto Sanità.
Facciamo degli esempi: gli Infermieri e gli Infermieri Pediatrici che lavorano in Aziende sanitarie locali, Aziende Ospedaliere e strutture assimilabili del Servizio Sanitario Nazionale (parliamo di settore pubblico) avranno un aumento medio che va da 2.268 euro lordi a 3.135 euro. Stessa sorte ci sarà per Ostetriche e Professioni Sanitarie. Un po’ meno percepiranno Operatori Socio Sanitari, Amministrativi e Tecnici.
E non è tutto, per i soli Infermieri ed Infermieri Pediatrici vi è la cosiddetta indennità di specificità, che porterebbe gli aumenti dai 3777 euro ai 4736 euro. Tutto dipende dal livello contrattuale di ognuno.
Non resta che attendere, se sono rose fioriranno.
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