Infermiere licenziato: falsificò cartella clinica e terapia. Accusato di falso materiale ed ideologico.

I rilievi della polizia scientifica dopo che marito e moglie, rispettivamente di 73 anni e 62 anni, sono stati trovati morti nella loro abitazione in via Bonghi a Milano, 17 ottobre 2020. ANSA/ MATTEO CORNER

Un Infermiere è stata licenziato per aver falsificato una cartella clinica inserendo terapia non precedentemente somministrata. Sentenza della Cassazione. Verso la radiazione dall’Albo?

Un Infermiere è stata condannata (riconferma della pena precedente) dalla Cassazione con sentenza n. 5794/2023 per aver commesso falso materiale e falso ideologico compromettendo l’integrità e la veridicità di una cartella clinica di un Paziente. Ora rischia di essere radiato anche dall’Albo nazionale degli Infermieri per aver violato i dettami del Codice Deontologico e del Profilo Professionale.

Cosa ha commesso?

La cartella clinica ha valore legale poiché è considerato un atto pubblico: per questo motivo un’eventuale modificazione o falsificazione dei dati implica un reato penale di falso in atto pubblico e falso ideologico.

Il fatto.

A quanto si è appreso la Corte di Cassazione ha confermato la sentenza del Tribunale di Velletri, legittimando il licenziamento per giusta causa ha intimato ad un infermiere per aver dimenticato di somministrare un farmaco ad un paziente, nel corso del suo turno lavorativo. Secondo i giudici avrebbe annotato l’avvenuta somministrazione nella scheda di terapia informatizzata, pur non somministrando alcun farmaco.

Fatto doloso.

La sentenza, precedentemente impugnata, è stata emessa al termine di una dettagliata indagine su fatti controversi. Così, come deciso dal Giudice di primo grado, anche quello di Cassazione ha sostanzialmente confermato la sentenza precedente, per mero dolo.

In spregio ad ogni regola, ora rischia la radiazione dall’Albo.

Per la Cassazione la condotta dell’Infermiere è stata molto grave: non ha somministrato il farmaco, non ha chiesto ai suoi colleghi di farlo al cambio turno, la falsificazione del documento. Ecco perché ora rischia la radiazione, ma sarà compito dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche a cui è iscritto decidere in merito.

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